Affitto solo a referenziati: cosa significa e perché è importante

  • 3 mesi ago
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contratto affitto solo referenziati

Quando si cerca una casa in affitto, capita spesso di imbattersi in annunci che recitano “affittasi solo a referenziati”. Ma cosa significa davvero questa richiesta da parte del proprietario? La dicitura “referenziati” indica un interesse da parte del locatore (ossia, il proprietario dell’immobile) a concedere il proprio appartamento o locale solo a persone che siano in grado di dimostrare qualità specifiche, sia a livello personale che finanziario. In sostanza, non si tratta solo di avere una garanzia economica come una fideiussione, ma di mostrare una certa serietà e stabilità, assicurando al locatore che si tratti di un inquilino responsabile e affidabile.

Di seguito, approfondiremo il significato di “referenziato”, vedremo come dimostrare le proprie referenze e analizzeremo i diritti e i doveri sia del conduttore (ossia l’inquilino) sia del locatore, anche in caso di comportamenti non corretti o di presentazione di informazioni non veritiere.

Chi sono i referenziati?

Per il locatore, la figura del referenziato va oltre l’aspetto economico; la parola indica una persona che, oltre a garantire la propria capacità di pagamento, ha delle referenze positive. Queste referenze sono solitamente legate a due aspetti principali:

  • Stabilità lavorativa e reddito: Avere un’occupazione stabile, un contratto di lavoro a tempo indeterminato o delle entrate regolari garantisce la continuità del pagamento del canone di affitto.
  • Qualità personali: Serietà, responsabilità e una condotta impeccabile sono qualità che il locatore desidera vedere in un inquilino per evitare problemi di convivenza con altri inquilini o con i vicini.

I referenziati non sono scelti solo in base alla loro situazione economica attuale; un proprietario potrebbe infatti preferire inquilini con un background stabile e un buon profilo comportamentale, anche se percepiscono un reddito medio, rispetto a chi, pur guadagnando di più, ha avuto problemi o irregolarità nei pagamenti in passato.

Differenza tra referenze e garanzie patrimoniali

Le referenze si distinguono nettamente dalle garanzie patrimoniali, come la fideiussione bancaria o assicurativa, che invece tutela il locatore nel caso in cui l’inquilino non riesca a rispettare i termini di pagamento. Mentre la fideiussione è una garanzia materiale e contrattuale, le referenze rappresentano un aspetto personale e relazionale. Questa differenza è importante perché chiarisce che il locatore sta cercando non solo una sicurezza economica, ma anche un rapporto fiduciario con l’inquilino.

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Come si dimostrano le referenze?

Per dimostrare di essere referenziato, l’inquilino ha a disposizione diversi documenti che possono variare in base alla propria esperienza abitativa e lavorativa. Di seguito le principali modalità per fornire referenze valide:

  1. Lettera di referenze del precedente locatore: Una lettera da parte del precedente padrone di casa può attestare la puntualità nei pagamenti e la buona convivenza con gli altri inquilini. Questo documento può essere particolarmente utile per chi ha già vissuto in affitto.
  2. Referenze lavorative: La stabilità economica è fondamentale per rassicurare il locatore sulla propria capacità di sostenere le spese dell’affitto. È possibile fornire una lettera di referenze del datore di lavoro, buste paga recenti, il contratto di lavoro (specialmente se a tempo indeterminato) e, se necessario, una dichiarazione dei redditi aggiornata.
  3. Dichiarazioni fiscali per lavoratori autonomi: Se l’inquilino è un lavoratore autonomo o un libero professionista, può presentare l’ultima dichiarazione dei redditi per dimostrare la sua stabilità economica.
  4. Certificati di buona condotta: In alcuni casi, soprattutto per affitti a lungo termine o in contesti residenziali particolari, il locatore può richiedere certificati di buona condotta, come l’assenza di precedenti penali o civili.

Cosa succede se le referenze sono false?

Fornire false referenze è un rischio serio per il candidato inquilino. La buona fede è un principio fondamentale nella fase precontrattuale; mentire sulle proprie qualità personali o economiche costituisce una violazione della fiducia tra le parti. Se il locatore scopre che le informazioni fornite non corrispondono alla verità, ha il diritto di chiedere la risoluzione del contratto di locazione. Questo può accadere anche in un secondo momento, se emergono informazioni false dopo la firma del contratto.

L’inquilino che falsifica le proprie referenze rischia non solo di perdere l’alloggio, ma può anche essere soggetto a richieste di risarcimento danni da parte del locatore, qualora la situazione abbia provocato una perdita economica o disagi significativi al proprietario dell’immobile.

Quali sono i diritti dell’inquilino?

Se da una parte il locatore ha il diritto di tutelarsi e scegliere il proprio inquilino in base alle referenze, anche il conduttore gode di tutele. I documenti forniti per attestare la propria serietà e stabilità economica, come le buste paga o le lettere di referenze, sono informazioni personali e sensibili. Di conseguenza, il locatore non può diffondere questi dati né utilizzarli per scopi diversi dalla stipula del contratto di locazione.

Se il locatore violasse questo principio, ad esempio diffondendo le informazioni senza consenso o utilizzandole in modo inappropriato, l’inquilino potrebbe intraprendere azioni legali. La violazione della privacy, infatti, è perseguibile e può comportare anche conseguenze penali per chi diffonde dati personali senza autorizzazione.

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